Artisti vari
RUGANTINO
LP CAM; 1962
di Andrea Direnzo
Teatro Sistina di Roma, 15 dicembre 1962: debutta la commedia musicale Rugantino di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, ispirata dalla celebre maschera del teatro romano («er bullo de Trastevere»), scritta con Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa, con musiche di Armando Trovajoli, scene e costumi di Giulio Coltellacci, coreografie di Dania Krupska. I protagonisti sono Nino Manfredi (Rugantino), Lea Massari (Rosetta), Aldo Fabrizi (Mastro Titta) e Bice Valori (Eusebia), impegnati nella doppia veste di attori e cantanti nei brani portanti dello spettacolo. In concomitanza con la prima, la CAM – casa discografica specializzata in colonne sonore – pubblica l’Lp omonimo contenente i momenti musicali fondamentali, in totale tredici, comprese le due intramontabili canzoni che hanno fatto il giro del mondo diventando dei classici: Roma nun fa’ la stupida stasera e Ciumachella de’ Trastevere. Tra gli altri motivi si ricordano Ballata di Rugantino, è bello avé ‘na donna dentro casa, ‘Na botta e via, è l’omo mio. La parte del coro è affidata ai 4+4 di Nora Orlandi, la direzione dell’orchestra a Bruno Nicolai. Ottime le prove canore degli attori, in primis di Manfredi e della Massari; più da caratteristi, ma perfettamente aderenti ai loro personaggi, quelle di Fabrizi e della Valori. Nel cast della prima edizione figura il giovane Lando Fiorini (su gentile concessione della Ricordi) nei panni del Serenante, bravo e sorgivo interprete di Tirollallero e della già citata Ciumachella de’ Trastevere, uscite poi su 45 giri.
L’edizione del 1963
dipinto di Bartolomeo Pinelli (1781-1835)
Per le scene e i costumi, il talentuoso Coltellacci si rifà alle stampe di Bartolomeo Pinelli, pittore e incisore romano vissuto tra il 1781 e il 1835 che nei suoi disegni e acquerelli illustrò soprattutto la Roma popolare e papalina, i suoi monumenti, i suoi abitanti. Qualcuno di questi è ripreso nel riquadro presente sulle copertine sia del singolo sia dell’album, dalla grafica semplice e raffinata, marchiate dal logo di Garinei & Giovanni, curate dallo Studio Delta di Roma e firmate da un ignoto Desantis. L’anno dopo, nel 1963, il disco viene ripubblicato con la medesima copertina ma Lea Massari è sostituita dalla milanesissima Ornella Vanoni che se la cava egregiamente nel ruolo della romanissima popolana Rosetta, risultando «appassionata ed efficace, in particolare per certi suoi toni aspri, quasi collerici nel canto, strappando applausi anche a sipario aperto» (Il Corriere della Sera, 13 ottobre 1963). Nel ‘64 sarà proprio lei a volare oltreoceano, in America, per la trionfale tournée partita da Toronto in Canada, approdata al Teatro Mark Hellinger di Broadway e terminata in Argentina. Essendo la Vanoni principalmente una cantante, la Ricordi sfrutta l’occasione per immettere sul mercato un 45 giri con una versione solistica e ridotta (poco più che 2 minuti) di Roma nun fa’ la stupida stasera (Lato B è l’omo mio), più l’Ep intitolato RUGANTINO con cinque delle canzoni interpretate nella commedia musicale.
Nove le edizioni susseguitesi in quasi sessant’anni con diversi protagonisti: Enrico Montesano e Alida Chelli nel 1978, Valerio Mastrandrea e Sabrina Ferilli nel 1998, Enrico Brignano e Serena Rossi nel 2013, fino ad arrivare a Michele La Ginestra e Serena Autieri nel 2020. Testi, musiche, scene e costumi sono però rimasti gli stessi. Perché? «Il copione è bello, la storia è bella, le melodie sono belle, i balletti sono belli… perché è un piccolo orologio che funziona perfettamente» (da un’intervista ad Armando Trovajoli contenuta nel libro I padri del Rugantino di Felice Liperi, Rai Eri, 2001).