Mango
GLI AMORI SON FINESTRE
CD Columbia; 2009
di Andrea Direnzo
“I sensi si raccontano e le realtà s’intromettono nei sogni che pensavo perduti, dando senso alla vita, quella vita che sa di polvere e di calpestio di tavole da palcoscenico. Quella vita sa di emozioni intense registrate in vari teatri italiani negli ultimi anni. Grazie amici, grazie perché il vostro amore è stata la più grande offerta di desiderio che io potessi ricevere. Spero di essere riuscito a fermarlo questo vostro amore in questo disco”. Sono le parole scritte da Mango nelle note che accompagnano GLI AMORI SON FINESTRE, secondo (doppio) album dal vivo della sua carriera pubblicato a settembre 2009. Solo un anno prima l’uscita di ACCHIAPPANUVOLE, raccolta di quattordici cover rilette alla sua maniera, con la sua voce unica e straordinaria, dove ha cercato di capire quale potesse essere il suo rapporto con l’emozione partorita da un cantautore o da un interprete diverso da sé. Molti di questi brani si ritrovano soprattutto nel primo capitolo del live, a cominciare da Pride degli U2 fino a La canzone dell’amore perduto di Fabrizio De André, La stagione dell’amore di Franco Battiato, Amore bello di Claudio Baglioni, Dio mio no di Lucio Battisti, Quando di Pino Daniele e Luce (Tramonti a Nord-Est) di Elisa, uno degli episodi più riusciti.
Il pubblico però esulta appena Mango intona Mediterraneo e poi altri successi del suo repertorio: La rosa dell’inverno, Lei verrà, Come Monna Lisa, Bella d’estate, Amore per te e Oro che nel 1984 inaugurò la fortunata collaborazione con Mogol. Due inediti arricchiscono l’album, E poi di nuovo la notte e Contro tutti i pronostici, quest’ultimo frutto della collaborazione con la rock band sannito-lucana Rei Momo. Presente la poesia composta dallo stesso Mango che dà il titolo al lavoro, Gli amori son finestre, recitata dall’attore Flavio Insinna. Infatti il cantautore nel 2004 ha debuttato come poeta con un libro di liriche dal titolo Nel malamente mondo non ti trovo a cui è seguito, nel 2007, Di quanto stupore; nel 2015, dopo la sua improvvisa e prematura scomparsa, esce l’antologia Tutte le poesie che, oltre alle due raccolte già edite, contiene la terza I gelsi ignoranti.
Tornando al disco in questione, la copertina riprende il bellissimo dipinto «Flora» del pittore Francesco Melzi, vissuto tra il 1491 e il 1570, pupillo del geniale Leonardo da Vinci. L’opera, datata intorno al 1520, raffigura la mitologica dea romana della primavera e dei fiori; appartenuta a Maria de’ Medici, dal 1850 è custodita nella collezione del Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo.