Milva
UOMINI ADDOSSO
CD Ricordi; 1993

di Andrea Direnzo

Nel cuore dell’estate scorsa, dal 31 luglio al 31 agosto, le bianche mura delle caratteristiche e tradizionali abitazioni del borgo antico di Locorotondo, in provincia di Bari, hanno ospitato MUSE, mostra itinerante – in esclusiva per il Locus Festival – composta da una selezione di circa quaranta celebri ritratti femminili attinti dallo straordinario archivio fotografico di Guido Harari. Camminando camminando per le suggestive viuzze del centro storico, era possibile fermarsi ad ammirare i suoi iconici e magnifici scatti (datati, localizzati e stampati in una speciale cromia rosso-oro, alcuni accostati a un QR Code per ascoltare storia e musica legate all’artista immortalata) a Joan Baez, Mercedes Sosa, Tina Turner, Joni Mitchell, Kate Bush, Patti Smith, Miriam Makeba e ancora Annie Lennox, Sade, Whitney Houston, Tracy Chapman, Sinead O’Connor, Skin, Fatoumata Diawara. Non solo stelle internazionali, ma anche le nostrane Ornella Vanoni, Mia Martini, Patty Pravo, Giuni Russo, Alice (con Franco Battiato), Antonella Ruggiero, Loredana Bertè, Gianna Nannini, Carmen Consoli e Cristina Donà. In mezzo a Ute Lemper e Noa, una certa curiosità destava l’immagine attraente e seducente di Milva in impermeabile nero (stile Marlene Dietrich nel film Testimone d’accusa del 1957) con tanto di calze autoreggenti e relative gambe in bellavista.

Guido Harari

Un fotogramma di quel servizio è diventato la copertina dell’album UOMINI ADDOSSO, pubblicato dalla Dischi Ricordi nel 1993 in occasione della quattordicesima (e penultima) partecipazione al Festival di Sanremo dell’indimenticata “Pantera di Goro”. L’immagine maliarda e sensuale di Milva è in perfetta sintonia con l’atmosfera del brano titolare, scritto da Roby Facchinetti e Valerio Negrini, arrangiato da Fio Zanotti, troppo audace e pungente nel testo per la giuria nazionalpopolare festivaliera e perciò escluso dalla finale. L’interpretazione della “Rossa” è superba, un po’ teatro un po’ canzone, tra Brecht e Piazzolla, sanguigna e raffinata allo stesso tempo, mai banale e insignificante. L’accoppiata Facchinetti/Negrini firma inoltre la più spinta Non ce l’ho con te, dove si ascoltano una serie di parolacce («stronzo, culo, coglioni») che in bocca a qualcun’altra sarebbero sembrate volgari, invece Milva ha il potere di sublimarle e renderle addirittura musicali. La rilettura della delicata Pierre, dedicata al tema dell’omosessualità, chiude il trittico di canzoni dei proto Pooh. Seguono Per cosa? e Una giornata al mare, due pregevoli composizioni di Giorgio Conte arrangiate da Natale Massara, fido collaboratore della cantante fin dai primi anni Settanta, che si occupa delle restanti La notte dei miracoli (di Maurzio Piccoli e Cristiano Malgioglio), E ti amo veramente (di Marco Colombo e Giuseppe Andreetto) e l’intensa Sono felice (di Ron, Roberto Danè e Biagio Antonacci) presentata a Sanremo ‘90. Completano il disco la splendida e drammatica ripresa di Ci vorrebbe il mare di Giancarlo Bigazzi e Marco Masini, più l’elegante e rétro Mon amour di Carlo Marrale che interviene con il suo inconfondibile tocco vocale.

Da poco più che un mese è disponibile l’edizione limitata Red Coloured Vinyl dell’album per quanti volessero avere in formato 33 giri l’immagine della sexy Milva fissata dall’occhio fotografico ed empatico del grande Harari.

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