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I Ratti della Sabina
CIRCOBIRÒ
CD UPR, 20039
di Viviana Berardi
“Prometto che non ve ne pentirete e potrete vedere
il funambolo che si diverte a fare il giocoliere
e sulla fune, questa sera, questa sera sfiderà
tutto il vuoto sottostante e la forza di gravità”
(I ratti della Sabina, Circobirò)
Ò
Nel 2003 esce il terzo album della band reatina che, con i primi due, aveva già incontrato il favore della critica e del pubblico . CIRCOBIRÒ certamente li consacra ad un uditorio più ampio, il disco circola molto e la fiabesca copertina ad opera di Francesco Musante ne impreziosisce il lavoro e rende più desiderabile l’oggetto fisico. Parliamo di un concept album in cui il fil rouge è il mondo del circo con le sue immagini, dinamiche e metafore. I ratti della Sabina sono stati una band folk-rock con sonorità (spesso irish) molto vicine ai Modena City Ramblers, che pure in quegli anni erano molto seguiti.
CIRCOBIRÒ porta ancora una volta un clima festoso con suoni veloci e viscerali con violino e fisarmonica sempre al meglio della loro espressività. Le tematiche sociali sono sempre presenti con una vena “combat” mai troppo aggressiva e le radici affondano in un tessuto culturale di tradizioni popolari, ritmi in levare e musica pensata sempre come frutto di una spontaneità da live. La titletrack è certamente la canzone che più si ricorda e che fa da cornice a tutto il bel lavoro. Ricordiamo anche Il violinista pazzo ispirata ad un’omonima poesia di Pessoa … perché i ratti hanno un gran tiro ma non hanno mai sottovalutato l’importanza dei testi. Scanzonato e allo stesso tempo pungente il brano La morale dei briganti ispirato alla storia del brigante Berardo Viola che pure resta un cult del gruppo. Inteso e riflessivo L’uomo che piantava gli alberi che si rifà ad un racconto di Jean Giono, scrittore e saggista francese che studiò il rapporto tra uomo e natura ponendosi profondi interrogativi esistenziali. Collaboratori nell’album sono Marino Severini dei Gang ne L’uomo che piantava alberi; Stefano “Cisco” Bellotti e Francesco Moneti dei Modena City Ramblers ne Il mercante; Andrea Ra ne Lo scemo del villaggio e Raffaello Simeoni e Margherita D’Ubaldo.
CIRCOBIRÒ , come dicevamo, è un ben riuscito connubio di folk e rock… con una forte ispirazione bandistica nostrana che si coniuga anche ad un gusto balcanico.