Ginevra Di Marco
QUELLO CHE CONTA – GINEVRA CANTA LUIGI TENCO

CD/doppio LP autoprodotto, 2020

di Andrea Direnzo

Foto di copertina di Guido Mencari.

L’insidia è dietro l’angolo allorché si realizza un album tributo, ancor più se l’omaggiato è Luigi Tenco. Per fortuna c’è chi sa superare l’ostacolo con grande “saper fare” che passa dalla chiara consapevolezza di “saper essere”. Ginevra Di Marco è un’artista che sa fare ma, prima di tutto, sa essere in piena autenticità. La sua non è una semplice rilettura di una parte del canzoniere di Tenco, ma è una vera e propria riproposizione di un patrimonio musicale che da sempre è vissuto dentro lei. Riproporlo è stato come recuperare quella parte di sé che, a un certo punto, è venuta a galla naturalmente, senza forzature e calcoli. QUELLO CHE CONTA è un’opera libera, ideata e creata con estremo rispetto, una sorta di memoriale personale raccontato attraverso i brani di Tenco, da quelli a tema sentimentale a quelli di contestazione, fino agli episodi più esistenzialisti.

Francesco Magnelli, Ginevra Di Marco, Andrea Salvadori. Foto di Guido Mencari.

Al fianco di Ginevra troviamo Andrea Salvadori e Francesco Magnelli, musicisti di razza che insieme alla stessa sono arrangiatori e produttori artistici, creando una miscela sonora raffinatamente moderna e molto ben assortita in cui coesistono diversi mondi, dal folk al quartetto d’archi I Nostri Tempi, non tralasciando inserti elettrofoni. Tra le canzoni “manifesto” più note non potevano mancare Mi sono innamorato di te, Vedrai vedrai e Lontano lontano, diventati nel tempo standard rivisitati anche in chiave jazz. Dal film La cuccagna (1962) di Luciano Salce, in cui Tenco si cimentò come attore cinematografico nel ruolo di Giuliano, la Di Marco recupera la misconosciuta Quello che conta (testo del regista romano e musica di Ennio Morricone) e La ballata dell’eroe di Fabrizio De André, all’epoca interpretate dal cantautore e pubblicate dalla Ricordi su 45 giri.

Verso il finale, l’aura di intensità creatasi negli ascolti precedenti (Un giorno dopo l’altro, Ragazzo mio, Se stasera sono qui) viene spezzata dalla versione corale di E se ci diranno, dove intervengono Brunori Sas alla voce più Giorgio Canali e Massimo Zamboni alle chitarre elettriche. Il canto di Ginevra è sorgivo e passionale, velato di sana emozione nel dare nuovo soffio alle canzoni di colui che per lei è un grande punto di riferimento, distante dalle mode e dai linguaggi scontati, sempre alla ricerca di soluzioni inedite e personali con sensibilità e con lo sguardo proiettato oltre. C’è una forte affinità tra le anime di Luigi Tenco e Ginevra Di Marco e questo disco ne rappresenta l’incontro perfetto.

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