Piergiorgio Pardo
UN GUSTO SUPERIORE. IL CANTAUTORATO PROGRESSIVO ITALIANO DAL BEAT AL BIT

Crac Edizioni, 2023

di Imma I.

Qualche tempo fa ho scritto un post nel quale incitavo gli amici musicisti a ripercorrere nelle melodie e negli arrangiamenti il prog, principalmente le tracce lasciate da quello italiano, che tanto bene ha fatto alla musica nostrana e internazionale. Avevo da poco iniziato a leggere l’interessante libro di Piergiorgio Pardo, Un gusto superiore. Il cantautorato progressivo italiano dal beat al bit.

Attraverso le sue parole lo scrittore, autore e speaker radiofonico, ci introduce in un viaggio attraverso i decenni, partendo dagli anni Settanta arrivando ai giorni nostri. Pardo non ci vuole spiegare il prog con la teoria dei paroloni da enciclopedia virtuale, ce lo mostra attraverso la musica suonata e i ricordi dei protagonisti del tempo, facendoci ritrovare immersi in un’atmosfera epica. Oltre alla discografia commentata di moltissimi album, trovano ampio spazio artisti quasi accantonati, o sottaciuti, nel corso del tempo, è il caso della bravissima Jenny Sorrenti. Molto interessante è la parte dedicata alle interviste, nella quale i musicisti si esprimono su quello che è stato il loro momento, o su quello che ha significato per loro incontrare quel genere musicale. Tra i vari interventi, è davvero accattivante lo spazio dedicato a Ivan Cattaneo, esponente di quel periodo storico che dettagliatamente ci ricorda la sua esibizione durante Parco Lambro del 1977. Oltre a lui incontriamo Eugenio Finardi, vero fil rouge, tra il passato e il presente, monumento nazionale alla nostra musica d’autore che ancora ci incanta con la sua arte e con i suoi modi. Morgan che rievoca i successi dei primi anni della sua carriera e delle sperimentazioni progressive con i Bluvertigo e Iosonouncane, assolutamente unico tra le nuove leve. Il libro di Pardo scorre veloce per quanto gli argomenti non siano soliti, la scrittura è chiara ma ricercata, chi scrive lo fa con l’esigenza di comunicare qualcosa affinché non si perda la memoria di uno dei periodi più innovativi nella musica italiana. Il ricordo serve per rimarcare attraverso questo testo, puntuale e preciso, la descrizione delle atmosfere, degli album e degli artisti che hanno vissuto quel tempo. Un libro che si fa documento storico tanto è minuzioso, utile, dettagliato e scritto egregiamente.

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