Giorgio Canali
NOSTRA SIGNORA DELLA DINAMITE

CD La Tempesta Dischi, 2009

di Michela Moramarco

NOSTRA SIGNORA DELLA DINAMITE è il quarto album in studio di Giorgio Canali insieme ai Rossofuoco. Pubblicato nel 2009 da La Tempesta, è composto da dieci tracce, ciascuna con un carattere icastico e efficaci dal punto di vista della narrazione esplosiva, la quale riguarda temi legati innanzitutto alla caducità dell’esistenza nonché alla vanità del concetto di identità. Nella prima traccia, Quello della foto si affronta infatti la questione di stampo esistenzialista dell’oblio che riguarda e coinvolge ogni singolo individuo nella sua singolare coscienza. Il brano racconta di un io che rimane nell’ombra e si fluidifica con il buio dell’inesistenza, a esplicare quanto spesso la propria personalità non è che una vana unione di idee create dalla pura immaginazione. Il brano inizia con un’atmosfera rarefatta per poi evolvere in un crescendo e arrivare ad un’esplosione sonora. Inoltre, è di impatto ancora di incredibile attualità, nonché uno dei brani più rilevanti del disco. Un’altra traccia rilevante è, senza dubbio, Tutti gli uomini che sembra narrare con inevitabilità il nichilismo che contraddistingue le relazioni umane. Il brano è sferzante, al limite tra carezza morale e schiaffo emotivo. Si citi ancora un altro brano per inquadrare la stoffa su cui è tessuto questo album, ovvero Nuvole senza Messico, che con toni quasi vitalistici pone l’attenzione paradossalmente sulla caducità dell’esistenza e alla fine della stessa come un momento vissuto innumerevoli volte senza però rendersene conto. Il brano è un riassunto fatto con giustezza eloquente di chi non la manda a dire, nel pieno rispetto della cifra stilistica di Giorgio Canali. Infine, si citi Nostra signora della dinamite, il brano omonimo all’album, il quale è ricco di immagini a tratti scomode, che si pongono come critica al senso comune che si riduce a inutili miraggi.

Sostanzialmente NOSTRA SIGNORA DELLA DINAMITE non è un album di semplice fruizione, in quanto può risultare pungente, ruvido ma a ben rifletterci è un album che riguarda gli individui in senso universale. Definire quali siano le caratteristiche che rendono un disco capace di travalicare le barriere del tempo, non è semplice, ma se si dovesse fare un esempio di album, personalmente sceglierei anche questo. Probabilmente questi aspetti delle dieci tracce, che oscillano “tra crisi diplomatiche e crescite economiche” non erano potenzialmente intenzionali ma è da notare che questo album resta degno di nota a distanza di più di un decennio e non scade mai nella retorica.

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