Giorgia Zangrossi
SONO
CD Storiedinote.fr, 2022

di Michele Neri

Resto sempre affascinato dai dischi in qualche modo delicati, garbati. Dischi che sono senza tempo, che accompagnano con discrezione. Li puoi mettere come sottofondo – e non importa ci sia il sole o stia piovendo – oppure li puoi ascoltare con attenzione, rivelando i vari dettagli.

Questo nuovo album di Giorgia Zangrossi è proprio così, è una carezza la sua voce e lo sono i suoni acustici. Canta ancora, il brano d’apertura, dichiara le intenzioni di questa cantautrice: entrare in punta di piedi nella casa dell’ascoltatore e se ha portato alcuni amici e solo per fare ancora più compagnia. C’è Gigi Marras, autore di un recente bell’album intitolato GARGARISMI. Marras si occupa della produzione e degli arrangiamenti ma regala anche tre brani a quest’opera: Un sogno che non c’è (dai tratti fiabeschi), Un giorno lo farò e Questa sera dove interviene anche vocalmente. Poi c’è Paolo Capodacqua, grande cantautore e chitarrista, che porta la sua I nidi degli uccelli. C’è la scrittrice Milena Angus, autrice del testo di Le parole di Milena. Infine c’è Rambaldo degli Azzoni Avogadro, titolare dell’etichetta Storiedinote.fr che sta producendo dischi di grande spessore.

Ma la protagonista resta lei, Giorgia, con la sua voce espressiva e con la sua capacità melodica, che non offre rivoluzioni e non promette futuristiche innovazioni musicali ma regala un’ora di bella musica, di belle canzoni. Molto belle Il potere alla fantasia, con la bella rima imperfetta Battisti / giradischi, Prisengracht 263 dai sapori medievali e la crepuscolare Pensiero notturno. Questa sera, altro momento molto fortunato del disco, vede l’accompagnamento del pianoforte e la presenza di una batteria, praticamente assenti nel resto degli arrangiamenti con l’eccezione di Muri, una delle canzoni più belle dell’album che gode di un supporto ritmico molto efficace nella sua sobrietà. Un giorno lo farò, scritta da Gigi Marras, precede l’accoppiata finale formata da Come la pioggia e Sono, degna chiusura di un album molto bello. Certo il rischio monotonia c’è in un disco lungo e con una così precisa e netta scelta stilistica di delicatezza e garbo. Però Giorgia Zangrossi e Gigi Marras hanno aggirato con grande classe questo pericolo. Sarà per le canzoni (sicuramente), sarà per i suoni scelti con grande cura, sarà per altri motivi di difficile individuazione ai primi ascolti ma SONO è un album che fila liscio fino alla fine, confermando le belle sensazioni scaturite all’inizio dell’ascolto. Non sono riportate note dettagliate sulle registrazioni ed è quindi probabile che le esecuzioni strumentali – tutte registrate a Cagliari – siano opera di Marras e della stessa Zangrossi. Giorgia ha un precedente album in discografia, CANZONI ADDOSSO, autoprodotto nel 2018. Già si intravedevano buone doti di interprete, messe alla prova da un repertorio impegnativo (De André, Dalla, Guccini, Battiato ma anche Questo tempo che ho di Luigi Mariano). Con questo nuovo album Giorgia Zangrossi compie un bel salto in avanti: all’ottima interprete si è aggiunta e confermata una autrice di livello.

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