Fiorella Mannoia
GENTE COMUNE

CD Harpo, 1994

di Giulia Pratelli

Gente Comune è un disco complesso e importante: uscito nel 1994, è figlio di un momento storico nel quale la musica e il testo si potevano prendere lo spazio che meritavano e di cui avevano bisogno, senza rischiare di compromettere i passaggi radiofonici o il successo commerciale dei brani. Il nono album di inediti di Fiorella Mannoia si regge su un equilibrio magico e nel susseguirsi delle canzoni si incontrano le storie di vari personaggi, usciti dalla penna di alcuni tra i più grandi autori della musica italiana contemporanea. Bersani, De Gregori, Bubola, Ruggeri, Fossati e Fabrizi sono capaci di affrontare temi vari e complicati come le difficoltà di integrazione sociale, la tossicodipendenza, gli orrori della guerra…

Mi sono innamorata di questo disco da piccola, facendomi prendere per mano da tutta la Gente Comune che lo popola: ho sognato insieme a quel Crazy Boy, che dopo aver lavato i vetri delle auto si perde tra le statue del museo, per cercare la sua stella e spiccare il volo. Ho immaginato la voce che chiamava Giovanna dArco e la sua Francia vista “dalla terra al mare”, mi è sembrato di conoscere i garibaldini e le loro Camice Rosse , “così nessuna delle ferite si può vedere”.  Ho ballato sulle note di Tom Waits (senza saperlo), al grido di Non voglio crescere più e sono rimasta affascinata dalla voce di Caetano Veloso in quel piccolo gioiello che è Il culo del mondo. Ero davvero Piccola piccola, come la canzone scritta da Fossati, ma crescendo ho capito chi era L’Altra Madre e mi sono commossa all’idea dei ragazzi caduti in Normandia, “come gigli sul mare”. Col tempo ho potuto apprezzare la profondità di ogni canzone, la bellezza degli arrangiamenti e la ricchezza compositiva su cui poggia questo lavoro, che affonda le radici in un terreno fertile e generoso. In tutto ciò lascia la sua firma indelebile la vocalità inconfondibile di una delle più grandi interpreti del nostro panorama musicale, capace di dare voce a tutta questa gente  che di comune sembra avere davvero poco, salvo poi accorgersi della grande “normalità” di questi personaggi: folli, coraggiosi, spaventati, irriverenti… o più semplicemente umani. 

fotografia di Francesco Scipioni.

Recommended Posts