Formula 3
FORMULA 3

LP Numero Uno, 1971

di Andrea Direnzo

Mentre nella Top Ten italiana di fine estate ‘69 capeggia la languida e scandalosa Je t’aime… moi non plus interpretata da Jane Birkin e Serge Gainsbourg, la neonata Numero Uno pubblica Questo folle sentimento (lato B Avevo una bambola), primo 45 giri sia del proprio catalogo sia della Formula 3, nuovo gruppo composto dal chitarrista Alberto Radius, dal tastierista Gabriele Lorenzi e dal batterista Tony Cicco. L’etichetta discografica, fondata da Mogol e Alberto Colombini a cui si affianca Lucio Battisti, debutta così con una forte impronta rock e una proposta in linea alle tendenze musicali del momento, soprattutto quelle psichedeliche e progressive provenienti dall’Inghilterra. I tre ragazzi sono molto bravi, tecnicamente forti, posseggono una bella immagine moderna e carismatica, tutti ingredienti utili a far sì che il disco raggiunga le zone calde della classifica e a imporli come una delle band più innovative di casa nostra.

La mano di Battisti, loro produttore, è fondamentale nella costruzione del repertorio; insieme al socio Mogol mettono a punto una serie di brani che finiscono nell’opera prima DIES IRAE, uscita nel febbraio 1970, tra cui il singolo Sole giallo, sole nero. Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo ‘71 con La folle corsa, in abbinamento a Little Tony, a maggio esce Eppur mi son scordato di te con cui fanno il botto. La canzone dal risaputo verso errato “non piangere salame dai capelli verde rame”, che in un certo senso ha contribuito ancor di più alla sua fortuna, fa da traino al secondo lavoro intitolato FORMULA 3 contenente in totale sette episodi, quattro inediti e tre singolari riletture provenienti dal repertorio dei Dik Dik (Vendo casa e Il vento) e dei Flora Fauna Cemento (Un papavero), ovviamente firmate Mogol-Battisti. Apre l’Lp la versione estesa (11 minuti rispetto ai quasi 5 del 45 giri) di Nessuno nessuno, dotata di una lunga e poderosa coda strumentale inframmezzata qua e là dalle voci. La bizzarra Tu sei bianca, sei rosa, mi perderò e la storia di Mi chiamo Antonio tal dei tali e lavoro ai mercati generali completano l’album, registrato da Plinio Chiesa negli studi Fonit Cetra e fregiato della briosa foto di copertina di Caesar Monti.

Eppur mi son scordato di te risulta essere tra i 100 dischi più venduti del 1971 posizionandosi al 12° posto; Pensieri e parole dello stesso Battisti al 1°, Amore caro amore bello di Bruno Lauzi al 9°, Vendo casa dei Dik Dik al 16°, Una donna di Adriano Pappalardo al 76°, tutti successi della Numero Uno scritti da Mogol-Battisti, a cui si aggiungono Amor mio (2°) e Io e te da soli (38°) di Mina e altri brani firmati dall’accoppiata, insomma un vero e proprio tripudio. Seguiranno altri due album per la Formula 3, SOGNANDO E RISOGNANDO del 1972 e LA GRANDE CASA del 1973, poi lo scioglimento. Negli anni Novanta la reunion sull’onda del revival nostalgico, un paio di Sanremo (1992 con Un frammento rosa e 1994 con La casa dell’imperatore) e varie raccolte in omaggio a quel gran genio del loro amico insieme a cui hanno condiviso, tra la fine degli anni 60 e l’inizio dei 70, due tour di concerti e una stagione musicale – senza se e senza ma – ineguagliabile.

Scatto alternativo della copertina. Da sinistra: Alberto Radius, Antonella Camera, Tony Cicco, Laura Donida, Gabriele Lorenzi e un’amica di Antonella Camera. Foto di Cesare Monti.

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