Eduardo De Crescenzo | Julian Oliver Mazzariello
AVVENNE A NAPOLI

CD+Libro Betty Wrong / La Nave di Teseo, 2022

di Andrea Direnzo

“Il canto è espressione della vita che ci passa dentro, che certe note non sono da cercarsi nella gola, perché non ci saranno mai se non le abbiamo vissute e se il nostro cuore non le ha comprese”. Sono le bellissime parole scritte da Eduardo De Crescenzo, estratte dall’introduzione del libro Storie del Canzoniere napoletano di Federico Vacalebre che accompagna la pubblicazione dell’album AVVENNE A NAPOLI realizzato con il talentoso pianista anglo-italiano (di casa a Cava de’ Tirreni) Julian Oliver Mazzariello. Parole che vanno oltre e valgono più di mille lezioni o trattati sul canto. De Crescenzo, nato a Napoli nel 1951, con più di quarant’anni di musica vissuta ed esperita, recupera le sue radici, quelle che affondano nella Canzone (classica) napoletana, attuando un «restauro gentile» di venti gemme incastonate in un arco di tempo – il cosiddetto “periodo d’oro” – che va dal 1825 al 1950. Non sceglie orchestre o modalità roboanti (non l’ha mai fatto nella sua carriera), ma si tuffa in libertà e con tutto se stesso nell’antica grazia, ovvero quel suono dolcemente sussurrato per voce e pianoforte che, com’egli dice, “si addiceva a un’umanità che scelse di ascoltare le voci di dentro”.
Il sottotitolo, PASSIONE PER VOCE E PIANO, esprime in pieno il senso dell’intero progetto, una meravigliosa suite di quasi 75 minuti in cui De Crescenzo si mette a nudo, si spoglia di ciò che musicalmente pur gli appartiene (jazz, soul, rhythm and blues) per tornare all’origine, in quel liquido amniotico rappresentato da canzoni napoletane profondamente ispirate, capaci di suscitare una struggente eleganza di sentimenti nel cuore umano, create dal talento di eccelsi musicisti (Guglielmo Cottrau, Mario Pasquale Costa, Francesco Paolo Tosti, Eduardo Di Capua, Gaetano Lama) e sommi poeti (Salvatore De Giacomo, Gabriele D’Annuzio, Vincenzo Russo, E.A. Mario, Libero Bovio), autentici Maestri nell’Arte dei Sentimenti. Il suo omaggio è un dovere di testimonianza verso una forma d’arte popolare intrisa di bellezza e speranza, tassello indispensabile a segnare il passaggio dalla romanza classica alla canzone moderna. L’ascolto prende il via da Fenesta vascia e si conclude con Luna rossa, i cui versi (sulla musica di Antonio Vian) sono opera dello zio paterno Vincenzo De Crescenzo; in mezzo tutta una serie di capolavori immortali come Era de maggio, Marechiare, I’ te vurria vasa’, Santa Lucia luntana, ‘O marinariello, Te voglio bene assaje, Passione, Munasterio ‘e Santa Chiara, ponendo cura all’inserimento di splendidi episodi, per fortuna non logorati e saccheggiati da una sottocultura dell’ignoranza, quali ‘A vucchella, Serenata napulitana, Silenzio cantatore, Uocchie ch’arraggiunate, Scétate.

Il connubio artistico tra De Crescenzo e Mazzariello, superato il periodo di isolamento pandemico fatto di intenso studio e meticolosa ricerca in remoto, ha funzionato alla perfezione nella condivisione della propria unicità, in uno scambio reciproco, rispettoso e improntato sulla gentilezza: due valorosi prodi alla ricerca del suono perduto, qui recuperato e impresso in maniera incantevole.

fotografia di Pepe Russo

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