Silvia Conti
A PIEDI NUDI (PSICHEDELICHE IPNOTICHE NUDITÀ)

CD RadiciMusic Records, 2017

di Michele Neri

Uno dei dischi più belli degli ultimi anni, di molti degli ultimi anni. Silvia Conti ha esordito a metà degli anni 80 partecipando anche al Festival di Sanremo ma questo è il suo primo album. Registrato principalmente nel Paso Doble Studio di Gianfilippo Boni, l’album gode di una sezione ritmica micidiale formata da Fabrizio Morganti alla batteria e Lorenzo Forti al basso, una base solidissima per Roberto Mangione, Lele Fontana e lo stesso Boni che si occupano delle chitarre e delle tastiere. Tra gli ospiti i cantautori Tiziano Mazzoni, Marco Cantini e Hugolini e il chitarrista Frank Cusumano in Tom Tom.

La cosa più sorprendente, oltre alla bellezza di ogni singolo brano, è l’atmosfera da jam session che si respira continuamente ma che si concretizza comunque in una produzione brillante e molto precisa, senza sbavature.

La partenza è fulminante con Mattina che segue un lungo elenco di dischi storici, declamato da Mangione, e di un toccante testo letto da Silvia. La vibrante e coinvolgente Mattina precede la più mistica Visioni che contiene anche un recitato in persiano di Mani Naimi.

Diverse ma ugualmente intense Il canto della scimmia e Opus sufferta, ballata davvero di altissimo livello con una lunga coda strumentale perfetta nel suo svolgimento. Dopo la cover, molto riuscita, di Dancing Barefoot di Patti Smith, si continua con un trittico interamente composto da Silvia Conti, Vai, Tom Tom e Borgognissanti. Non c’è praticamente il minimo calo in questo disco, merito come abbiamo detto delle canzoni ma anche della bravura dei musicisti, della qualità della produzione e dei suoni in generale e della voce di Silvia Conti, ruvida e pastosa come poche altre. Un’altra cover, davvero inaspettata, è quella di Non dimenticar le mie parole, standard della coppia Bracchi-D’Anzi, in cui i musicisti infilano una bella citazione di Duquesne Whistle di Dylan. La chiusura è affidata a Midormi (scritta interamente da Mangione) e a un’estemporanea All Together Now di Lennon e McCartney.

Ascoltare questo disco significa partecipare a una festa, un’orgia sonora che lascia felici e spossati dalla tanta energia che scaturisce dagli altoparlanti. Silvia sta lavorando al nuovo album e le prime canzoni che sono circolate, in versioni ufficiali o in gustose anteprime live, fanno intuire un altro capolavoro: Il filo d’argento, L’incrocio del diavolo – entrambe uscite su singolo – ma anche le inedite Farfalla e Inverno ’44, non hanno nulla da invidiare a queste perle. Speriamo di godere presto della nuova musica di Silvia e dei suoi compagni d’avventura.

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