Andrea Mirò
LA FENICE
CD Anyway, 2009
di Viviana Berardi
Andrea Mirò , pseudonimo di Roberta Mogliotti, nel 2009 incide il suo sesto album solista. LA FENICE, oltre ad essere il titolo dell’album, rappresenta una nuova fase artistica ed umana della cantautrice e polistrumentista astigiana. Questo è certamente il disco che più di altri verrà meglio ricordato per l’intensità dei testi che raccontano il suo universo più intimo. Andrea scopre le carte narrando dei suoi sentimenti, senza celare fragilità e tentennamenti. Il suggestivo e intrigante scatto ad opera di Alessandro Gerini, che fa bella mostra di sé come copertina dell’album, sottolinea proprio l’esigenza dell’artista di raccontarsi senza veli… senza filtri. La cantautrice si veste della sua musica e delle sue parole tessendo racconti di quotidianità privata ma anche sociale. Lo sguardo sulle cose non parte mai da un punto di vista scontato che, a sua volta, è reso più potente da una scrittura diretta ed efficace. Punta di diamante resta indiscutibilmente il timbro avvolgente e sensuale che cattura ad ogni sillaba; la voce di Andrea (scura e limpida allo stesso tempo, profonda ma estroversa) ci ricorda che il canto è uno di quei doni incredibili che la vita può offrire. LA FENICE è un disco senza orpelli, con arrangiamenti asciutti e sonorità pop-rock che ricordano il gusto british anni Settanta. Nonostante la sezione ritmica sia a volte un po’ debole perché prevedibile, la capacità di calarsi completamente in quello che si sta cantando resta, invece, un punto di forza. Tanti i temi trattati in questo lavoro, dall’autonomia femminile alla metafora del viaggio come ricerca dentro e fuori di sé; dalla solitudine che respira chi vive e lavora lontano dal proprio Paese, alle trasformazioni attraverso la chirurgia estetica. Tutte le canzoni sono firmate da Andrea Mirò ad eccezione della titletrack scritta da Enrico Ruggeri, anche ospite nella bellissima Dimentica che, insieme a Prima che sia domani e Un piccolo graffio, è forse tra i brani più significativi. Fanno parte de La Fenice anche due cover: The riddle, un classico anni ottanta di Nik Kershaw e Hymne a’ l’amour di Edith Piaf…. perché è importante ricordare qual è la musica che ci ha preceduto e che ci è rimasta dentro.






