Emanuele Belloni
TUTTO SBAGLIATO

Squi[libri], 2018

di Michele Neri

Torna a proporre un album Emanuele Belloni, uno dei cantautori più sofisticati della nuova scena italiana. Questa volta si appoggia all’arte di Riccardo Tesi cui affida la produzione artistica. Tesi non è l’unica star coinvolta in questo progetto, c’è Raffaella Misiti nella veste di assistente vocale e poi ci sono solisti di gran classe come Gigi Biolcati, Gabriele Mirabassi, Maurizio Geri, Cristina Renzetti e Custodio Castelo, il numero uno della chitarra portoghese. Le nuove canzoni di Emanuele godono dei suoni gentili e raffinati di Tesi.

La scrittura del cantautore è sempre coinvolgente: parole che si modellano sulle note, scandite dalla sua voce profonda e sicura. Ecco la voce: qua e là Belloni forza un po’ il canto snaturandone la naturale capacità comunicativa (Le tre scimmie e l’esempio più chiaro). E’ una suggestione chiaramente soggettiva che comunque non inficia un giudizio altamente positivo su questa opera seconda di Belloni. E se l’album è comunque un concept che affronta temi delicati come il carcere e la detenzione, gli undici episodi anche presi singolarmente sanno emozionare: Tutto sbagliato, amara e dolcissima allo stesso tempo e con Tesi subito protagonista, Gendarmerie, più frizzante con la chitarra manouche di Maurizio Geri, il cavaquiño di Stefano Saletti e le voci, riconoscibilissime, di Raffaella Misiti e dello stesso Tesi, e ancora Dimmi che lavoro fai, 10 e 25 e La partitella, dolci poesie venate della giusta malinconia che rende più importante ogni respiro mentre si ascolta.

Con Davanti a me, duetto con Cristina Renzetti, Emanuele torna al suo amore per la musica brasiliana già protagonista dell’esordio (E SEI ARRIVATA TU, 2014). La conclusione è affidata a due brani molto diversi tra loro: Come si canta ad Alcatraz e la lenta Dolce, dolce, dolce con il violoncello di Enrico Guerzoni. In mezzo due capolavori, Solo cose più buone – con la voce di Mauro Armuzzi, detenuto del carcere di Rebibbia – e il vero gioiello dell’album, la magnifica Il più bello dei mari. Questo è un disco maturo, di livello superiore. E superiore è anche la confezione, nel puro stile cui Squi[libri] ci ha abituato con un libretto elegante, pieno di informazioni e di raffinata realizzazione.

Michele Neri (Vinile 17, dicembre 2018)

Recommended Posts